di Filippo Brunamonti
Impressionante la somiglianza tra Giovanna Calvino e suo padre Italo. Stesso gomitolo d'occhi e intelligenza fusi in un deserto protetto, un deserto letterario di umiltà e riservatezza, senza steccati. Eppure, apparentemente, ci troviamo in una zona poco franca per l'intimità. Perché alla Casa Italiana Zerilli-Marimò della New York University, scartiamo tre delle lettere tradotte (in inglese) per il mercato editoriale americano.
Il volume, Italo Calvino: Letters, 1941-1985 (Princeton University Press), presentato martedì alla Casa Italiana, è un oceano di ossa e parole, un epistolario – pubblicato in Italia nella collana dei Meridiani Mondadori – dove chi scrive e chi riceve si autoassorbe nel vischio, nell'inchiostro.
Fonte: La Voce di New York
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