Il turismo delle origini non è il turismo di ritorno. Ha un bacino potenziale molto più esteso, circa 80 milioni di italiani e oriundi residenti all'estero, e può contribuire a valorizzare aree geografiche, esperienze e culture oggi escluse dai tradizionali circuiti turistici legati alle città d'arte.
È questa considerazione, emersa da un'indagine del Centro Studi di Enit presentata oggi alla Bit di Milano, la premessa per una nuova strategia di promozione turistica. Un piano elaborato dallo stesso Ente in collaborazione con la Direzione generale per gli italiani all’estero e le politiche migratorie del ministero degli Affari esteri e con Raiz Italiana (la comunità per discendenti italiani residenti all'estero che si occupa per l'appunto di turismo delle radici, indagini genealogiche e assistenza amministrativa in questi ambiti).
SOURCE: https://www.9colonne.it/
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