BY: Carmelo Fucarino
Assiduo e attento lettore dei preziosi interventi sullo specifico della cultura e dell’insegnamento dell’italiano negli States da parte di un’addetta sul campo, diciamo fra i banchi, l’esperta Filomena Fuduli Sorrentino, mi sorprende l’allarme di catastrofi presenti e incombenti sull’esistenza e addirittura sulla sopravvivenza della nostra cultura nell’insegnamento, primario, secondario e universitario in America. Da un calo, fisiologico o no, possibilmente transitorio e incidentale, delle iscrizioni ai corsi di NY e vicinanze si è passati a vaticinare la completa scomparsa della lingua italiana con la perdita del “posto”.
Intanto mi sarei aspettato che l’analisi fosse comparativa e segnalasse la situazione delle altre lingue straniere, imposte encomiabilmente nei corsi di laurea delle scuole americane. Pur tuttavia mi è lecito precisare che, come avviene in ogni paese del mondo, le scelte delle seconde e terze lingue sono talvolta pilotate, diciamo indirizzate, dalle situazioni contingenti di maggiore vantaggio o momentanea visibilità della nazione parlante.
SOURCE: http://www.lavocedinewyork.com
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