di Emanuela Zuccalà
Sbarcavano a Ellis Island, sotto la Statua della Libertà, con le valigie colme solo di sogni. Li abbiamo visti in tanti film, i quattro milioni di italiani emigrati negli Stati Uniti fra Ottocento e Novecento, ma non sapevamo che tra loro si nascondessero dei musicisti sopraffini.
Mandolinisti, cantanti, pianisti che facevano gola alle nascenti case discografiche di New York e del New Jersey, come la Columbia e la Victor, e che fino agli anni Trenta incisero la bellezza di 7.500 dischi. Oggi, cinquemila di questi riempiono gli scaffali dell'etnomusicologa siciliana Giuliana Fugazzotto.
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