La direttrice artistica del Centro Italiano per l’Arte Moderna di New York, Heather Ewing, illustra programmi passati e futuri di uno fra gli incubatori di ricerca sull’arte Italiana più attivi in America. Tra Savinio, Paolini, Morandi ma anche Tacita Dean, Louise Bourgeois e Wolfgang Laib, la direttrice rileva alcuni cambiamenti epocali in ambito culturale, dopo l’avvento di Trump.
L’ampio loft di Soho che accoglie il CIMA ‒ Center for Italian Modern Art, fondato nel 2014 da Laura Mattioli, oggi non è più solamente uno spazio aperto agli studiosi di arte moderna italiana, né una finestra che si affaccia sui capolavori del Novecento nostrano – così come è successo con la prima mostra di apertura, dedicata a un dialogo tra Fortunato Depero e Fabio Mauri.