Nella graziosa palazzina che ospita l’Istituto Italiano di Cultura a Park Avenue – seppur più piccola non sfigura accanto al Consolato Generale d’Italia – c’è un via vai di operai. Stanno smontando la biblioteca inaugurata pochi anni fa al pianterreno mentre, nelle sale al primo piano, tutto appare in trasformazione.
Quando arriviamo all’ufficio del direttore dell’Istituto, al terzo piano, il Professor Fabio Finotti ci accoglie calorosamente invitandoci subito a dargli del Tu. Notiamo che ha anche cambiato la disposizione dei mobili dell’ufficio, i divanetti ora sono allineati col caminetto, nuovi quadri alle pareti, solo il dipinto di Garibaldi resta al suo posto.