Giorno della Memoria, ampia partecipazione al Consolato Generale per coltivare la memoria della Shoah nei giovani

Jan 31, 2013 1298

Alla Giornata della Memoria, istituita dal parlamento italiano e adottata anche dalle Nazioni Unite, ieri a Park Avenue ha partecipato numerosa la comunità internazionale, oltre a rappresentanze della municipalità newyorkese e della collettività.
Sotto un cielo plumbeo che scaricava di tutto un po' e le bandiere a mezz'asta al Consolato Generale e all'attiguo Istituto di Cultura come disposto dalla Farnesina, si è ripetuta la cerimonia di lettura dei nomi di 8.600 italiani ebrei vittime del nazismo deportati nei campi di sterminio.
Il parlamento ha stabilito il 27 gennaio per ricordare l'Olocausto perché coincide con il giorno dell'abbattimento dei cancelli del campo di sterminio di Auschwitz.
Il console generale Natalia Quintavalle ha letto i nomi dei deportati a fianco del capo dei vigili del fuoco di New York, Salvatore Cassano che anche quest'anno ha rinnovato l'appuntamento a Park Avenue.
"All'inizio - ha spiegato il Console Generale - abbiamo avuto l'ambasciatore all'Onu Cesare Ragaglini, vari consoli generali, in rappresentanza del segretario generale delle Nazioni Unite è venuto il vice Robert Orr, l'arcivescovo Francis Chullikatt nunzio apostolico all'Onu, esponenti della comunità italiana e ebraica. Direi che la tradizione viene continuata e ci sono sempre nuovi amici che vengono a leggere i nomi. Vogliamo veramente mantenere vivo questo modo di ricordare quello che è successo e, soprattutto - ha sottolineato il ministro Quintavalle - cercare di rivolgerci ai giovani che sono meno al corrrente di quello che è successo. Per le nuove generazioni sono cose che riguardano la storia, però è bene che riescano a cogliere l'importanza di non negare, di riconoscere quello che è successo e che ha portato alla morte di tantissime persone innocenti".
Per questo anche gli studenti, i giovani leader di domani, a cui è affidato il messaggio nel ricordo dell'Olocausto, hanno partecipato alla lettura dei nomi dei deportati nei campi di concentramento.
Per partecipare al Giorno della Memoria sono vanuti a Park Avenue studenti della Scuola d'Italia e scolaresche della sinagoga Park East, guidati dal rabbino Arthur Schneier.
Mentre a Park Avenue si rinnovava il ricordo delle vittime della Shoah, sulla stampa internazionale venivano riportate le note stonate in questa giornata con immagini di svastiche e frasi antisemite a Torino e Roma, a cui si sono aggiunte le esternazioni su Mussolini del leader politico Silvio Berlusconi.
"Purtroppo l'antisemitismo, il razzismo e la difficoltà di accettare la diversità è ancora un fenomeno molto grave, anche qua, ma in Europa ci sono stati purtroppo degli episodi molto gravi, anche recentemente. Quindi - ha aggiunto Quintavalle - a maggior ragione è ancora più importante che riusciamo a mantenere vivo il ricordo di queste cose e mantenere viva anche la manifestazione della riprovazione e del rifiuto di questo tipo di approccio che noi cerchiamo di testimoniare con la cerimonia di oggi. È vero - ha precisato -, in Europa forse ci eravamo un po' illusi che le cose fossero cambiate, che oramai l'idea dell'antisemitismo facesse parte di un periodo nero della nostra storia. Ma non è così e quindi è molto importante che continuiamo a fare del nostro meglio per mantenere chiaro quale deve essere il nostro approccio su questo e di tutela dei diritti umani di tutti, sempre, a livello nazionale, locale e internazionale".
"Avere le Nazioni Unite, la collettività internazionale oltre ai newyorkesi e a quelli più direttamente legati alla storia di quello che è successo ad Auschwitz è veramente molto importante" ha sottolineato il Console Generale.
È lungo l'elenco dei diplomatici che si sono alternati nella lettura dei nomi delle vittime, tra questi il console generale tedesco Busso von Alvensleben, quello serbo Mirjana Zivkovic, la cipriota Koula Sohianou, l'australiano Phil Scanlan, quello greco Georgios Lliopoulos e quello israeliano Ido Ahroni.
Monsignor Hilary Franco parroco della chiesa di St. Augustin di Yonkers è tornato a leggere i nomi degli innocenti, lo fa da quando è stato istituito il Giorno della Memoria.
"Ci deve essere una ragione. Quella per cui siamo qui è una sola: ricordare un momento particolare nella storia dell'umanità che noi vorremmo dimenticare, ma in realtà non bisogna dimenticare. Una cosa così orribile, così crudele non è possibile ri-immaginarla. Vorrei dire, soprattutto alle giovani generazioni: non dimenticate questi momenti perché debbono ricordarci la impossibilità di ripetere cose di questo genere, anche se abbiamo a che fare con persone che sono malate di mente, rimane sempre il fatto che noi dobbiamo ricordare perché non succeda mai più".
Parlando del risorgere del triste fenomeno dell'antisemitismo mons. Franco sostiene che forse non se ne è parlato abbastanza dell'Olocausto.
"Forse non abbiamo tramandato bene il ricordo. Perché vedere le immagini che vediamo è deprimente e forse è meglio che parliamo dell'Olocausto non solo un giorno all'anno. Io nei miei sermoni ne parlo molto spesso. Ho una scuola con 562 alunni nella grande parrocchia della Westchester County. Ebbene, i ragazzi rimangono veramente colpiti perché conoscono poco la storia recente".
Il console generale della Polonia, Ewa Junczyk-Ziomecka che anche lo scorso anno ha partecipato alla cerimonia, ha detto "nella ricorrenza del 27 gennaio il messaggio è lo stesso: dobbiamo essere molto attenti ad ogni genere di genocidio e in particolare in Europa dobbiamo ricordare che tutto è cominciato con le parole e le marce. Dobbiamo educare i giovani e far loro conoscere la storia. Vogliamo vivere in un mondo equale per tutti".
Anche il commissioner del FDNY Salvatore Cassano è venuto a Park Avenue per leggere i nomi come fa da anni.
"È importante ricordare e assicurare che ciò che è accaduto non si ripeterà mai più. Ecco perché vengo qui: per ricordare alla gente che non sa, la tragedia che si è consumata e sono convinto che si debba fare di più per insegnarlo ai giovani".

di Riccardo Chioni

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