«Mio padre lavorava alla Olivetti come operaio, mia mamma era una casalinga. Io sono andata avanti grazie alle borse di studio. Poi un professore degli Stati Uniti è venuto in Italia, ha chiesto se qualcuno era interessato a fare esperienze all'estero. Da lì è nato tutto».
Raffaella De Vita, 37 anni, sta per ricevere dalle mani di Barack Obama il Pecase: Presidential Early Career Awards for Scientists and Engineers. Non un premio qualsiasi, tra i tanti che si accumulano nei curricula della ricerca Usa.
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