Per i cervelli d'Italia ora è New York la terra promessa

May 13, 2013 1033

Fra il 2007 e il 2011, mentre il resto d'America era alle prese con una crisi economica lunga e tortuosa, a New York i posti di lavoro nel settore tecnologico aumentavano senza sosta, passando in quattro anni da 41.100 a 52.900. Nello stesso periodo i settori tradizionali dell'economia cittadina, come la finanza, l'editoria, i servizi legali e la manifattura, soffrivano e continuavano a calare. In quegli anni i città gli investimenti di venture capital sono aumentati del 32%, mentre nella Silicon Valley calavano del 10% e a Boston del 14%. A trascinare la città fuori dalla crisi in tempi rapidi è stata la crescita sensazionale fatta registrare dal settore tecnologico negli ultimi anni, che ha portato New York a puntare la supremazia della Silicon Valley californiana e ad attirare talenti e capitali da tutto il mondo.

Un libro prova ora a raccontare e spiegare questo rinascimento tecnologico newyorkese. Si intitola «Tech and the City» e a scriverlo sono due italiani trapiantati a New York: Maria Teresa Cometto, giornalista che vive in città da 10 anni, e Alessandro Piol, venture capitalist che arrivò in America a 17 anni, quasi quarant'anni fa.

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Fonte: Il Giornale

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