BY: Tommaso Santambrogio
In occasione della mostra New York New York. Arte Italiana: la riscoperta dell’America, in corso al Museo del Novecento di Milano e alle Gallerie d’Italia, Matteo Pericoli (Milano, 1968) ha inaugurato una serie di incontri (Vite parallele: Italia, America) volti a raccontare il rapporto tra la Grande Mela e diversi artisti nostrani. L’architetto e disegnatore italiano ha poi fatto il punto su quello che è stato il suo percorso e la sua crescita a New York, e su come abbia trovato nella città americana la sua identità di forestiero e la sua ispirazione artistica.
Come sei arrivato a New York e perché hai scelto la Grande Mela come destinazione?
A New York sono arrivato con uno degli ultimi voli della TWA, quando stava chiudendo, e sono sbarcato al nuovo terminal del JFK, quindi è stato un arrivo simbolico. Dopo aver studiato architettura, avevo il desiderio di entrare in contatto con un diverso modo di pensare al passato, di pensare all’architettura in maniera più fresca. Ero curioso di provare il distacco da un luogo che non sentivo mio, perché mai sono stato legato alla mia città di origine. Dunque sono partito con l’idea di fermarmi un anno o due, per poi finire a vivere a New York per tredici anni e poi una vita.
SOURCE: http://www.artribune.com
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