La crisi dei consumi interni ha spinto nell'ultimo anno le imprese italiane a cercare, con maggior forza rispetto al passato, nuovi sbocchi di mercato avvantaggiandosi anche dell'indebolimento dell'euro.
Lo dimostrano i dati resi noti in occasione della presentazione del Position Paper "Accelerare sull'internazionalizzazione per uscire dalla crisi", redatto ad Ancona nel corso della 23^ Convention delle Camere di Commercio Italiane all'Estero.
"L'Italia vanta oggi un esercito di 214mila imprese esportatrici, aumentate di oltre 2mila unità nell'ultimo anno anche grazie al sostegno del sistema camerale", sottolinea il presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello. "Questi campioni del made in Italy – aggiunge – hanno puntato sulla qualità e sulla rappresentazione dei valori della nostra tradizione per affermarsi sui mercati mondiali anche grazie al prezioso impegno del Sistema delle Camere di Commercio.
Un'attività di supporto alle imprese che oggi è messa a rischio dai tagli imposti dal DL sulla Pubblica amministrazione della scorsa estate (che ha previsto una decurtazione, scaglionata in tre anni, del 50% del diritto annuale, principale risorsa economica del sistema camerale italiano). E sulla quale incombono anche le ipotesi di una radicale ristrutturazione e revisione delle funzioni, contenute nel disegno di legge di riorganizzazione delle Amministrazioni pubbliche, attualmente in discussione in Parlamento, con il rischio di compromettere il lavoro e il successo di decine di migliaia di imprese che hanno come riferimento principale le Camere di commercio italiane".
"Il successo della intensa quattro giorni della Convention mondiale delle Camere di Commercio italiane all'estero, organizzata ad Ancona e conclusasi martedì, dedicata alla promozione delle nostre imprese sui mercati esteri di tutto il mondo, sono la prova sul campo che il sistema camerale è una rete forte, efficace, necessaria, davvero al servizio dello sviluppo dei territori, che ben conosciamo. Siamo perciò in grado di accompagnare per mano le imprese, anche le micro, che non potrebbero cogliere certe opportunità, di cucire per loro quasi sartorialmente progetti di approccio ai mercati esteri più confacenti alle specifiche caratteristiche. E forti della consapevolezza di partire dai territori per arrivare in Europa e nel mondo oggi siamo qui con Unioncamere e Assocamerestero per presentare un documento di sistema sul supporto all'internazionalizzazione: una funzione che abbiamo dimostrato di svolgere bene", afferma Rodolfo Giampieri, presidente della Camera di Commercio di Ancona.
La promozione dell'internazionalizzazione – sostengono le Camere di commercio italiane, rappresentate da Unioncamere, e italiane all'estero, rappresentate da Assocamerestero – è fondamentale anche per consentire alle ulteriori 70mila imprese potenziali esportatrici italiane, che avrebbero tutte le carte in regola per vincere la sfida dei mercati internazionali, di oltrepassare i confini nazionali. Ma esse hanno bisogno di essere raggiunte sui territori e assistite anche all'estero, come le Camere di commercio sanno e possono fare. Ecco perché queste iniziative non possono essere affidate unicamente a una salda e strutturata regia nazionale, ma devono essere anche "di dettaglio", per raggiungere più efficacemente le imprese più piccole. In più occorre valorizzare il contributo delle comunità d'affari italiane nel mondo quale strumento innovativo di promozione del Made in Italy.
Per passare dalle azioni "macro" (orientamento sui mercati strategici, grandi missioni Paese, azioni di diplomazia economico-commerciale), di pertinenza assoluta del livello istituzionale centrale, al "micro", ossia a quelle più radicate e rivolte alle piccole imprese diffuse sui territori, occorre affiancare all'internazionalizzazione "di scala", propria di un ente di competenza nazionale, l'internazionalizzazione "al dettaglio" svolta dalla rete camerale.
Le due azioni vengono raccordate negli indirizzi strategici dalla Cabina di Regia per l'internazionalizzazione, che deve trasformarsi in effettiva sede di lavoro e confronto programmatico.
"In una fase in cui le risorse pubbliche sono sempre più limitate, le Camere di Commercio Italiane all'Estero si pongono come un fortissimo moltiplicatore degli interventi a favore delle imprese di minori dimensioni. I circa 40 milioni di euro di servizi realizzati comportano un contributo dello Stato di meno del 20%; ciò testimonia la capacità della rete di attivare risorse direttamente dal mercato, moltiplicando di quasi sette volte il valore della partecipazione statale. In più, le CCIE – come associazioni binazionali di imprenditori - sono un fondamentale nodo di aggregazione della rete di comunità d'affari italiane (o che guardano all'Italia) nel mondo, capace di assicurare un orientamento multi-paese, grazie a 80 organizzazioni che agiscono in 55 Paesi, con azioni e programmi raccordati", sottolinea Edoardo Pollastri, past president di Assocamerestero.
Sull'internazionalizzazione "al dettaglio" il sistema camerale italiano e il sistema camerale italiano all'estero possono assicurare, nel quadro strategico delineato a livello nazionale, la necessaria capillarità di iniziativa, come terminali di un percorso coerente con le caratteristiche imprenditoriali del nostro paese. Lo fanno spesso collaborando su programmi e progetti con le Regioni, partner istituzionale di riferimento del sistema camerale per molte iniziative che si svolgono sui territori.
Per evitare dispersioni di risorse, utilizzare gli esistenti spazi di razionalizzazione, rendere la rete più efficiente e non duplicata con le strutture esistenti, le Camere individuano cinque drivers prioritari d'intervento:
1. Progetti integrati multiprovinciali e interregionali e progetti di rete, attraverso il costante confronto con le Regioni, che in più sedi hanno evidenziato il ruolo essenziale e l'operatività del sistema camerale nel sostegno all'internazionalizzazione alle Pmi
2. Valorizzazione dei sistemi di qualità e di tracciabilità nazionali delle filiere
3. Follow up delle azioni promozionali all'estero
4. eCommerce
5. WorldPass – Rete camerale degli sportelli informativi per l'internazionalizzazione. Il valore aggiunto è rappresentato dalla messa in rete delle esperienze di eccellenza e del know-how del sistema camerale. Nel primo semestre 2014 il portale ha registrato un totale di circa 36mila visitatori, 86mila pagine visitate e, soprattutto, 370 quesiti delle imprese che hanno trovato risposta.
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