BY: Gaia Van Der Esch e Tommaso Cariati
Avere un figlio all'estero, con il quale si comunica via Skype, via Whatsapp. È ormai una consuetudine per molte famiglie italiane che prendono atto dell'assenza di opportunità di carriera in Italia e accettano la dipartita, con grande sofferenza, al punto che molti italiani sono più preoccupati per i propri ragazzi che emigrano, anziché dell’arrivo di migranti.
Conferma l'osservatorio European Council on Foreign Relations, il primo think tank paneuropeo per la ricerca e promozione di un dibattito informato a favore dello sviluppo dei valori europei, che più della metà degli italiani sarebbe a favore di misure di controllo sull’emigrazione. Allora perché i nostri politici, giornalisti ed esperti si preoccupano di chi arriva anziché invece porre un argine all'esodo di massa dei giovani?
SOURCE: http://espresso.repubblica.it
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