di Maria Rosa Pavia
La figlia di Francesco Greco, ricercatore all'Iit di Pontedera, aveva quattro anni e una vera passione per i tatuaggi temporanei, i «trasferelli» che rilasciano un'immagine sulla pelle bagnandoli con l'acqua.
Greco in quel momento stava facendo una ricerca sui nano film polimerici e nella sua mente c'è stato un clic: perché non stampare circuiti e trasferirli sulla pelle a mo' di tatuaggio? È nato così un progetto di ricerca che, a un anno e mezzo di distanza ha portato alla realizzazione di un tatuaggio elettronico.