Premio «made in Usa» per gli italiani da esportazione

Nov 28, 2012 1849

Curioso che debbano essere gli americani a dircelo. Ma, al netto del nostro provincialismo culturale che spesso non ci fa vedere cosa di buono facciamo, almeno nessuno potrà metterlo in discussione. Lunedì l'American Chamber of Commerce in Italy guidata da Simone Crolla premierà, alla presenza dell'Ambasciatore David Thorne, le aziende italiane che hanno investito negli Usa nell'ultimo anno. Che sia coraggio, opportunità legate alla crisi, voglia di vedere oltre, c'è chi non è rimasto con le mani in mano. Il pastificio Rana ha investito 80 milioni di dollari nel cuore dell'obamismo, Chicago, per alzare dal nulla uno stabilimento per paste e sughi. GranitiFiandre ha investito ? curiosa coincidenza ? anch'essa a Chicago per il nuovo headquarter statunitense. Sofidel, che ai più non dice molto ma che ha invece un brand «ultrapop» come i rotoloni Regina, ha acquistato la Cellynne Holdings, produttrice con tre stabilimenti e 300 dipendenti, di carta tissue. Infine Impregilo si è aggiudicata in joint venture con Shimmick Construction (Usa) e Fcc Construction (Spagna) la commessa per la progettazione e la costruzione del nuovo ponte "Gerald Desmond" nella mitica Long Beach californiana (la quota Impregilo è pari a 195 milioni). L'AmCham premierà anche alcuni gruppi americani che si sono distinti per l'impegno in Italia, come Heinz Italia che ha investito 30 milioni nello stabilimento Plasmon di Latina. Ma, per una volta, lasciamoci dire che siamo stati bravi noi.

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