Senza memoria non c'è presente e non c'è futuro

Aug 08, 2016 826

di Francesca La Marca

Una giornata nazionale dedicata agli italiani nel mondo. È questo il contenuto di una proposta di legge che ho presentato in queste settimane e che è stata sottoscritta da 326 deputati.


In altre parole, la maggioranza assoluta dei deputati ha aderito a questa idea e chiede assieme a me che l'Italia inserisca nel calendario delle sue ricorrenze ufficiali anche un riconoscimento per gli italiani emigrati e per i loro discendenti. La cosa speciale che è accaduta, rara nelle aule parlamentari soprattutto in tempi di acute tensioni politiche, come quelli che viviamo, è che intorno alla mia proposta si è costituito uno schieramento di sostegno trasversale, che vede insieme esponenti della maggior parte dei gruppi parlamentari, di maggioranza e di opposizione.


Perché una giornata nazionale per gli italiani nel mondo?


Intanto per un dovere morale. In questa maniera, l'Italia riconosce il contributo che gli emigrati italiani hanno dato al Paese, con i loro sacrifici e con la loro generosità, nei momenti di maggiore difficoltà. E di questo li ringrazia.


In secondo luogo, perché senza memoria non c'è presente e non c'è futuro.


La Giornata nazionale è l'occasione per richiamare alla memoria del popolo italiano che l'emigrazione, che ha portato fuori dai confini 28 milioni di persone e ha sedimentato nel mondo una grande comunità di 60 milioni di "italici", è il fenomeno più vasto e profondo che la società italiana abbia conosciuto nella sua storia contemporanea. Non c'è famiglia italiana che in un secolo e mezzo non abbia avuto uno o più emigranti, ma la memoria di questa epica vicenda tende a dissolversi soprattutto tra i giovani. Soprattutto loro hanno bisogno di identificarsi socialmente e moralmente con una grande vicenda storica ed umana, per avere radici e rafforzare la loro identità. Un'identità di dialogo e di rispetto per gli altri, come ogni italiano ha dovuto fare quando ha messo piede in una terra straniera.


La Giornata, ancora, servirà a richiamare l'attenzione delle reti di informazione e di comunicazione su ciò che gli italiani sono oggi diventati nel mondo: espressione delle classi dirigenti dei più importanti Paesi, protagonisti della politica, della cultura, delle arti, delle professioni, della vita sociale e della vita economica. Una rete di straordinari testimoni dei valori di civiltà dell'Italia e una grande forza di sostegno per il Paese di origine, oltre che del Paese di insediamento. Ognuno restando leale cittadino di un'altra Patria.


L'Italia oggi ha un grande bisogno di ricollocarsi attivamente e autorevolmente nel quadro internazionale. Ebbene, la migliore chance che ha nelle mani è costituita da questa grande platea mondiale che guarda verso la Penisola con simpatia e disponibilità.


La Giornata nazionale, dunque, è un atto di onore verso gli italiani nel mondo e, nello stesso tempo, è un'occasione per l'Italia per migliorare il suo profilo di Paese globale e per trovare al di fuori dei confini le forze vive che l'aiutino a riprendere con sicurezza il suo cammino.


Gli italiani nel mondo, come quelli in Italia, naturalmente, vanno ricordati non in un solo giorno, ma tutto l'anno. Per questo ho assunto una serie di iniziative, che potrete conoscere dettagliatamente in questa newsletter.


In particolare, ho presentato un'interrogazione al Governo perché avvii i contatti con le autorità canadesi per arrivare al reciproco riconoscimento dei titoli di studio e professionali.


Il mondo è diventato globale, diciamo spesso. "Globali", in realtà, sono gli uomini, con le loro attese di miglioramento, con il loro impegno, con le loro qualità umane e professionali. Ognuno cerca di proiettare le sue possibilità in un orizzonte più ampio rispetto al passato. Per questo è necessario che gli Stati li aiutino a ricollocarsi con le loro professioni in ambiti nei quali potranno trovare la giusta risposta ai loro sforzi e buone occasioni per realizzarsi.


Intanto, consentitemi di augurare buona estate e buone vacanze a tutti!

Un caro saluto.

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