di Giulia Cimpanelli
Niente più operazioni chirurgiche invasive per curare i tumori addominali. A consentirlo il progetto «Futura» finanziato dalla Comunità europea e coordinato dai ricercatori italiani della Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa. Che ha sviluppato una piattaforma innovativa che non richiede l'inserimento di aghi o l'uso di bisturi per trattare tumori addominali.
Tutti quelli, cioè, a carico degli «organi mobili», come rene o fegato. «Stiamo sviluppando una piattaforma robotica in grado di eseguire interventi chirurgici che risultano minimamente invasivi per il paziente, mediante ultrasuoni focalizzati ad alta energia», spiega Arianna Menciassi, professore ordinario di Bioingegneria Industriale presso l'Istituto di Biorobotica e coordinatrice.
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