di Marta Veltri
Cinque categorie (film, corti, documentari, animazioni e film sperimentali), 20 film e 86 corti da 22 paesi. Sono questi i numeri del Brooklyn Film Festival, impegnato, sin dalla sua nascita nel 1998, a incoraggiare i giovani talenti e promuovere Brooklyn come centro di cinematografia indipendente. Marco Ursino, torinese arrivato a New York nel 1988, ci racconta la genesi e la filosofia del Festival, di come il New York Times lo ha scoperto e, ovviamente, di Williamsburg, da zona malfamata a fucina delle mode di tutto il mondo.
Parlami di te, come sei arrivato a Brooklyn? Com'è nato il Festival?
Mi considero uno dei pionieri di Williamsburg, sono arrivato nel '93, quando era una zonaccia. Avevo appena finito un film con degli amici, al quale avevo lavorato cinque anni (Clouds of Magellan).
Fonte: La Voce di New York
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