di Chiara Spagnoli Gabardi
Matteo Setti, fin dall'infanzia ha coltivato la sua ugola d'oro, che non solo ha calcato diversi palcoscenici, ma è stata identificata dal Dottor Claudio De Felice - neonatologo del Policlinico Le Scotte di Siena, che studia gli effetti della musica sui disturbi di tipo autistico, come la sindrome di Rett - come "voce-violino".
La rara conformazione delle corde vocali di Matteo, rende molto rilassante l'ascolto del suo canto, a differenza delle voci di altri artisti famosi, che invece sono contrassegnate da picchi profondi e appuntiti. Proprio durante un'esibizione del cantante, di fronte a decine di bambine autistiche, si sono visti risultati sorprendenti mentre lo sguardo delle bimbe si è incrociato con quello del cantante.
Fonte: La Voce di New York
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