Un raggio di sole nella difficile estate del vino italiano, stretto tra una vendemmia assai complicata per l'andamento climatico decisamente troppo piovoso, e le preoccupazioni per gli sviluppi di due dei mercati del futuro su cui si è puntato di più, la Cina, verso cui le esportazioni sono in frenata, e la Russia, su cui pende la "spada di Damocle" di un possibile stop alle importazioni di alcolici.
A regalarlo quello che, da anni, è il mercato straniero più importante per il Belpaese enoico, gli Usa, dove i dati sul primo semestre 2014, secondo l'Italian Wine & Food Institute guidato da Lucio Caputo, raccontano di un'Italia del vino che ha fatto registrare un +0,7% in quantità e un +8% in valore sullo stesso periodo del 2013. Molto meglio della media delle importazioni americane che, nel complesso, hanno segnato -0,1% in quantità e +4,1% in valore. A riportare la notizia è il portale specializzato "WineNews".
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