di Giulia Cimpanelli
Forse molti non sanno che l'olio extravergine d'oliva perde in tre mesi gran parte dei suoi polifenoli (antiossidanti naturali presenti nelle piante). E che esistono oltre 500 qualità differenti di olive, di cui il 40% coltivate in Italia. Che consentono dunque di preparare migliaia di differenti tipi d'olio (da sole o mischiate). Non solo: poco più di un anno fa il New York Times denunciava con quindici vignette, disegnate da Nicholas Blechman, le truffe dell'extravergine italiano, il «fake olive oil», sostenendo che il 69% dell'olio extravergine esportato negli Usa, sarebbe di dubbia provenienza o del tutto contraffatto. E non extravergine.
Come ovviare a tutti questi problemi e tornare a usare in cucina l'olio «di una volta»? Dopo aver cercato invano di brevettare un sistema anticontraffazione Antonio Pagliaro si è chiesto: «Quale modo migliore di evitare fregature se non preparare l'olio in casa?». Con un'azienda laziale specializzata nella produzione di frantoi industriali e altri soci ha iniziato a sviluppare un elettrodomestico che permetta a tutti di fare in casa olio extravergine d'oliva: «Non una semplice spremuta d'oliva – spiega – ma olio vero, realizzato con un processo completo, dalla spremitura, alla gramolatura che separa acqua dall'olio e attiva i polifenoli. Fino alla fase separazione di parte liquida da quella solida».