di Alessandro Frau
Ho scoperto la storia di Lowline, e di Dan Barash, una settimana fa, guardando un video. Una Ted Conference. Questa. È la prima frase ad avermi fulminato: «Il mio sogno è quello di costruire il primo parco sotterraneo del mondo. A New York». Parole che in qualunque altro contesto sarebbero risultate stonate.
Uno scherzo. A joke. Un parco sottoterra? Impossibile. Senza la luce del sole? Roba da film e libri di fantascienza. Eppure, nello sguardo di Dan Barash, che ha lavorato in Kenya per l'Unicef ma anche per Google negli USA, c'era qualcosa che escludeva questa possibilità. Ho guardato l'inizio del video diverse volte. No, non era affatto uno scherzo.
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