“E’ inaccettabile che si infierisca ulteriormente sulla rappresentanza dei nostri connazionali oltre confine, inasprendo lo squilibrio che già esiste tra eletti ed elettori all’estero”. Così la senatrice Francesca Alderisi (FI) - eletta nella ripartizione Nord e Centro America - a margine del voto di oggi al Senato sul disegno di legge costituzionale che prevede la riduzione dei parlamentari da 630 a 400 alla Camera e da 315 a 200 al Senato ed il taglio degli eletti nella Circoscrizione Estero, che passerebbero dai 18 attuali (6 senatori e 12 deputati) a 12 (4 senatori e 8 deputati).
“Questa riforma”, ha spiegato la senatrice, “mi vede d’accordo sui principi generali, tuttavia ignora che negli ultimi dodici anni, mentre il corpo elettorale in Italia è rimasto pressoché invariato, gli iscritti all’Aire sono aumentati del 56%: nel 2006 erano 3.1 milioni, oggi sono saliti a 5.1. A ciò si aggiunge il fatto che la rappresentanza dei cittadini all’estero sia sottostimata sin dall’inizio. Pertanto - ha continuato - è evidentemente illogico applicare un taglio in percentuale uguale anche agli eletti nella Circoscrizione Estero”.
Alderisi ha proseguito sottolineando come questa “proposta anacronistica, che sorvola sulle ragioni che in passato portarono le varie forze politiche ad introdurre dei rappresentanti eletti all’estero, sancirebbe definitivamente la differenza tra i cittadini residenti nella madrepatria e quelli residenti fuori dall’Italia, confermando l’appartenenza degli italiani all’estero ad una categoria inferiore”.
La Sen. Alderisi ha poi commentato le dichiarazioni del senatore Roberto Calderoli (Lega), relatore del ddl costituzionale, definendole “infelici considerazioni”. Il senatore leghista ieri aveva infatti affermato: “Se fosse dipeso dalla mia volontà, avrei abolito del tutto gli eletti all'estero”.
“Inizio a chiedermi - ha concluso la senatrice - se ridurre a tal punto la rappresentanza dei nostri connazionali non sia il primo passo verso una presenza meramente simbolica dei parlamentari eletti oltre confine. Con questo taglio, verrebbe svilita quella che l’ex Ministro per gli Italiani nel Mondo Mirko Tremaglia definiva una “battaglia di civiltà”, riferendosi alla rappresentanza dei suoi amati italiani all’estero. Proprio per queste ragioni, oggi il mio voto è stato in dissenso con il gruppo Forza Italia. Auspico che nel proseguimento del lungo iter legislativo questa posizione possa essere rivista e che i nostri italiani nel mondo possano avere anche in Parlamento il rispetto che meritano”.
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