Quando Frank Catalanotto, sempre presente alle chiamate dell’Italia per il World Baseball Classic, prima da giocatore, poi da coach, e Joe Quagliano, una sera di fine autunno 2015, seduti insieme all’amico Carmine Gangone davanti a un piatto di spaghetti all’Alfredo nel ristorante di Brooklyn di quest’ultimo, iniziarono a pensare come potere incanalare la loro passione per la casacca azzurra della nazionale di baseball in un programma di supporto e sviluppo per la Federazione Italiana, difficilmente potevano immaginare che, nell’arco di poco più di 2 anni, la loro idea si sviluppasse nell’organizzazione complessa ed estesa che è già oggi la Italian American Baseball Foundation.
Difficilmente potevano anche immaginare, infatti, che, da questa parte dell’Oceano Atlantico, in Viale Tiziano, da diverso tempo, in realtà da subito dopo il primo World Baseball Classic del 2006, si stesse pensando a come realizzare un programma per coinvolgere la comunità italiana di Stati Uniti e Canada: appassionati, imprenditori, giocatori e tecnici ai quali fare conoscere l’Italia del baseball e del softball, stimolandone al contempo il desiderio di fornire sostegno alla crescita, tecnica e, al contempo, imprenditoriale, con le relative opportunità di finanziamento.
SOURCE: http://www.fibs.it
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