Olio – Cresce quota valore made in Italy. Negli USA con MIPAAF e Unaprol anche MISE e ICE

Feb 05, 2013 1441

In base alle previsioni del Coi, il consiglio oleicolo internazionale, il consumo dell'olio di oliva in generale negli Stati Uniti, nella campagna in corso, dovrebbe attestarsi intorno al 9% del consumo totale mondiale sfiorando le 300mila tonnellate nel 2013.
Nel mercato degli oli di oliva importati, gli USA da soli rappresentano una quota del 38% a livello mondiale e lo scorso anno le importazioni sono aumentate del 6,9% in quantità rispetto al 2011.

Sono i dati che emergono dal seminario Unaprol sull'offerta di qualità nel mercato mondiale dell'olio di oliva in corso a Miami in Florida. L'iniziativa si svolge nell'ambito del primo contratto di filiera del settore firmato tra il consorzio olivicolo italiano ed il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali. L'Italia, con una quota che sfiora il 56%, si conferma leader nell'export di olio di oliva in generale negli Stati Uniti e la qualità italiana ha ancora notevoli margini di crescita di mercato. Lo dimostrano i dati di vendita al dettaglio. Negli USA il 64% degli oli di oliva importati in generale appartiene alla categoria dei vergini. "Il nostro obiettivo è coprire anche la rimanente quota del 36% del mercato commenta il presidente di Unaprol, Massimo Gargano, orientando – ha poi aggiunto – gli acquisti degli statunitensi verso il prodotto di categoria superiore e quindi verso l'alta qualità italiana". Tra le nuove generazioni, negli USA, vi è maggiore interesse verso una dieta più equilibrata a base di olio extra vergine di oliva rispetto ad altri grassi. Merito anche della cultura della dieta mediterranea che gli stessi giovani hanno deciso di adottare come elemento di discontinuità rispetto ad una dieta fatta principalmente di grassi animali. Sul mercato americano insistono, ancora, una serie di prodotti sostitutivi più appetibili dal punto di vista del prezzo. Fatto 100 il mercato delle vendite dell'olio, solo il 15% degli acquisti è rappresentato da olio di oliva in generale. Gli americani acquistano ancora oggi il 47% di oli di semi, il 21% di olio di canola, il 12% di olio di mais, il 2% di olio di arachidi e il 3% di altri tipi di oli. In termini di valore, però, il 15% degli acquisti di olio di oliva sviluppano in termini di valore il 37% del mercato. Per questo motivo Unaprol, nell'ambito del contratto di filiera, intensificherà nei prossimi mesi la collaborazione con il MISE e l'ICE con l'intento di dare impulso all'intera operativa in corso. Prossimo appuntamento negli Stati Uniti il 29 aprile con un testimone d'eccezione: Fred Plotkin, Una celebrità nel mondo della cultura italiana, autore di libri (v. Italy for the Gourmet Traveler http://www.amazon.com/Italy-Gourmet-Traveler-Fred-Plotkin/dp/190686831X), collaboratore del New York Times e di altre testate giornalistiche di prestigio. L'evento si svolgerà presso la sede della NASFT (National Association for Specialty Food Trade). La NASFT è proprietario e organizzatore delle due edizioni della fiera Fancy Food Show: Winter a San Francisco, appena conclusasi e il Summer a New York dove, sempre nell'ambito dell'intera operativa Unaprol organizzerà il prossimo 1 luglio – con il supporto di Ice New York e Agroindustria di Roma una conferenza stampa sull'offerta di qualità dell'olio di oliva italiano cui seguirà una prova di assaggio di veri oli extra vergine di oliva di alta qualità italiana.

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