di Lu. B.

Legno capace di trasformarsi in ossa, sostituendo al contempo le normali protesi. E' l'avveniristica frontiera che sta indagando una startup biotecnologica italiana, la Greenbone, che ha appena ricevuto tre milioni di euro di investimento da parte di un pool di finanziatori.

La società sviluppa una tecnologia rivoluzionaria in ambito ortopedico-traumatologico per la realizzazione di impianti ossei derivati da strutture naturali come il legno, dotati di straordinarie proprietà rigenerative e particolarmente adatti per affrontare la perdita di porzioni considerevoli delle ossa lunghe in seguito a traumi o tumori e altre situazioni critiche dell'apparato scheletrico. L'elevata incidenza di tali danni spesso porta a significative menomazioni. «Grazie alla tecnologia messa a punto da GreenBone, il corpo riconosce l'impianto come proprio, sostituendolo con vero tessuto osseo», spiega la società. L'idea è stata concepita e sviluppata da un gruppo di ricerca dell'Istec-Cnrdi Faenza (Istituto di Scienza e Tecnologia dei Materiali Ceramici) composto da Andrea Ruffini, Simone Sprio ed Anna Tampieri (team leader). 

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