BY: Dom Serafini
Per la vendita dei libri nelle librerie ci sono due processi collaudati, ma di basso rendimento. Nel primo caso, le case editrici premono sulle librerie per farsi ordinare i nuovi libri. Con l'interno dei loro negozi pieno di libri invenduti, le librerie ignorano l'80% delle richieste. Delle offerte rimanenti ordinano una o due copie per titolo, costringendo gli editori a ripiegare sulle vendite online, che danneggiano ulteriormente le vendite nelle librerie.
Si tratta di un processo insostenibile. Ci sono poi da considerare i costi per restituire i libri non venduti e le perdite di entrate per gli spazi che questi occupano sugli scaffali. Nel secondo caso si prendono come esempio i supermercati (negli Usa anche alcune catene di librerie) che sono costretti ad "affittare" gli spazi sui loro scaffali ai 'brand,' partendo dal presupposto che ogni spazio deve fruttare una certa somma (calcolata distribuendo le entrate tra lo spazio riservato ai prodotti in vendita).
Prima delle catene di librerie, negli Usa i libri venivano venduti sottocosto nei supermercati, provocando cosí la chiusura di molte librerie. Quando il "New York Times" nel 1896 inizió la pubblicazione del loro inserto domenicale "Book Review" (che ancora oggi é il principale recensore di libri al mondo), il primo articolo riguardava "Le misure da adottare per combattere i supermercati".
Ma ci sarebbe una terza soluzione, quella che la casa editrice Il Viandante di Chieti ha per esempio utilizzato per vendere nelle librerie il nuovo libro "I Messaggeri dell'Abruzzo nel Mondo". Alla base innovativa de Il Viandante c'é la constatazione che la libreria va privilegiata rispetto all'online in quanto rappresenta un billboard promozionale visibile a tutti, rispetto al settore online dove il libro bisogna andare a scovarlo. Nel caso de "I Messaggeri dell'Abruzzo nel Mondo", la casa editrice non ha chiesto direttamente alle librerie di richiedere il libro, bensí ha speronato i personaggi descritti nel volume a farlo presso le librerie.
Naturalmente l'argomento del libro si presta ad un'operazione tale, in quanto tratta 100 personaggi abruzzesi che risiedono all'estero, e a questi é stato chiesto di promuovere presso i loro conoscenti in Abruzzo la diffusione del libro, tramite prenotazioni presso librerie locali.
"I Messaggeri dell'Abruzzo nel Mondo" descrive i personaggi che vivono nella rubrica domenicale di Dom Serafini sul dorso Abruzzo de "Il Messaggero". La prefazione é di Giovanni Sgardi della redazione di "Il Messaggero" di Pescara. I 100 personaggi del primo volume sono stati selezionati dagli oltre 1.000 che Serafini ha presentato nel corso di 20 anni sempre nelle pagine de "Il Messaggero".
Tra i 100 personaggi di successo che compaiono in questo primo volume vi sono rappresentate quasi tutte le professioni: avvocati, cuochi, finanzieri, industriali, ingegneri, medici, professori, ricercatori, ristoratori, agenti, artigiani, artisti, scienziati...
Per cercare il successo, spesso negato in Italia, questi personaggi fanno parte della cosiddetta "fuga di cervelli", che altro non é che un termine moderno per indicare "l'emigrazione" di un tempo.
Per qualsiasi lettore, il libro é un ottimo modo di utilizzare l'esperienza altrui come fonte di ispirazione per progetti futuri, sia in Italia che all'estero. Ed é un "estero" che nel libro va dalla "A" (di Abu Dhabi) alla "Z" (di Zelanda).
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